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Sicuramente hai sentito parlare di landing page, certamente sei atterrato più volte su qualcuna di queste, ma tra avere un’idea di cosa sia e come funzionino e creare una Landing Page efficace per il tuo business ce ne passa. Il concetto di landing page è uno di quelli più fraintendibili del web marketing, e per questo voglio spiegarti quali sono i 3 errori che non devi mai commettere quando ne costruisci una. Quindi, quando si crea una pagina di atterraggio 3 errori da non fare mai sono quelli che adesso vediamo assieme, ma prima voglio spiegarti brevemente cos’è e come funziona.
Landing page, cos’è e come funziona
Se vuoi avere delle nozioni più dettagliate su tutto l’ecosistema marketing, di cui la landing page non è altro che uno degli strumenti, puoi guardare gli altri video sul mio canale YouTube o approfondire sul mio blog o sul mio Facebook. Qui, invece, ti dirò velocemente cosa è e per cosa puoi utilizzarla.
Landing page significa pagina di atterraggio e il nome non è casuale, e sta a indicare una pagina di atterraggio che è messa all’interno di un sistema di acquisizione clienti, sulla quale “atterra” l’utente che ha compiuto un’azione.
Mettiamo che tu stia navigando sul web, a un certo punto clicchi su un annuncio, su un banner o su un link e atterri su un’altra pagina. Questa è la landing page.
Ci sono diverse tipologie di questo tipo di pagina a seconda di quello che è l’obiettivo da raggiungere. La squeeze page, per esempio è una pagina che serve per raccogliere contatti, una sales page è invece una pagina di vendita, ma ci sono diverse altre tipologie a seconda del risultato che si vuole ottenere.
Alcune pagine di atterraggio hanno il solo scopo di farti compilare un questionario, oppure di chiedere un download o guardare un video. Ciascuna di queste pagine ha un nome specifico, ma quello che ci interessa non è tanto etichettarle, quanto capire che ciascuna di queste ha una struttura e un fine diverso.
Qualsiasi sia lo scopo della tua landing page, ci sono degli errori fatali che non devi mai commettere, oggi ne vediamo 3.
1# Errore: Non avere un obiettivo specifico
Poco fa abbiamo visto che ci sono diverse tipologie di landing page. Quello che ci interessa non è distinguerle tanto per conoscere i loro nomi, ma quanto per determinarne l’utilizzo. Ogni tipologia di landing, infatti, ne determina l’obiettivo.
Se l’obiettivo della landing è quello di vendere, quindi di spingere l’utente verso la vendita di un prodotto o servizio, la pagina dovrà essere strutturata in un determinato modo. Se invece l’obiettivo è quello di raccogliere dei contatti, la pagina dovrà essere strutturata in un altro modo.
La pagina di atterraggio deve pertanto avere un obiettivo ben chiaro fin dall’inizio in modo da poterne determinare la struttura e, ovviamente, il contenuto.
Il contenuto non è un contenuto buttato li a caso, è un contenuto assolutamente pertinente e finalizzato a far compiere una determinata azione all’utente.
Quello che deve colpire, prima di tutto, è il titolo. Il titolo deve essere focalizzato sull’interesse dell’utente, e quindi deve essere pertinente all’annuncio, ma questo lo vediamo tra poco, e poi deve avere un contenuto che faccia leva sul problema dell’utente per poi chiamarlo all’azione, quindi alla soluzione del suo problema.
Una pagina di atterraggio per la richiesta di contatti è una landing molto semplice e ci vuole un titolo che catturi l’attenzione, una breve introduzione di quello che si sta offrendo come beneficio, quindi si elencano tutti i benefici che vengono offerti, supportati da una serie di testimonianze.
Infine si torna ancora una volta sul problema, agendo emotivamente su di esso, quindi si fa un riassunto dei benefici, si mettono ulteriori testimonianze e infine un pulsante per la chiamata all’azione che indica dunque la richiesta di un contatto.
Questa è una struttura standard, diciamo, ma ci sono diversi altri dettagli che possono essere inseriti a seconda dell’obiettivo finale della pagina.
2# Errore: Non essere pertinenti all’annuncio
La pertinenza della landing page con l’annuncio su cui ha cliccato l’utente è fondamentale. Se sto cercando una soluzione per un problema d’ansia e digito come parola chiave “soluzione ansia”, mi aspetto di trovare una serie di risultati pertinenti alla mia domanda. Se però atterro su una pagina che è “Psicologo Roma”, la pertinenza con la mia domanda viene a mancare.
Certo, è vero, lo psicologo risolve anche problemi d’ansia, ma magari io non voglio andare dallo psicologo e voglio invece un altro tipo di rimedio al mio problema.
L’annuncio e la landing page devono usare la stessa terminologia. Quando si a una campagna su Google, per esempio, Google assegna un valore, un punteggio di qualità e uno dei fattori che prende in considerazione è proprio la pertinenza delle parole chiave tra il tuo annuncio e la pagina di atterraggio.
3# Errore: Mettere link in uscita
Torniamo un po’ indietro. Quando ti ho descritto a grandi linee cosa è una landing page, non ti ho detto che anche il tuo sito può essere usato come landing, ovvero, puoi creare un annuncio che porta l’utente che ci clicca sul tuo sito. Di fatto il sito non è una landing page, per cui non sempre questa cosa è funzionale.
Mettiamo però che tu stia usando il tuo sito come pagina di atterraggio. Il sito ha il menù in alto, all’interno ha dei contenuti e dentro questi contenuti ci sono dei link. Cosa succede se fai atterrare qui i tuoi contatti? Succede che si distraggono.
Distrarsi, in questa situazione, è molto facile perché durante la lettura di un contenuto possono trovare un link di approfondimenti e cliccarci sopra, dimenticando il motivo per cui avevano cliccato sul tuo annuncio. Magari il link li porta in un’altra pagina che non è nemmeno una landing e così il visitatore è definitivamente distratto e perde il filo della sua ricerca.
Tu, di conseguenza non raggiungi l’obiettivo che ti eri prefissato. Anche il menù in alto distrae perché l’utente magari va a vedere un po’ tutti i servizi e finisce anche in questo caso per distrarsi e non compie l’azione che dovrebbe compiere.
Quindi, ricapitolando, niente link in uscita.
Cosa ci vuole nella landing page
Quello che ci vuole, invece, sono tutti gli elementi che abbiamo elencato prima, ma soprattutto un pulsante di chiamata all’azione, un bottone, che sia ben visibile e con una CTA convincente.
Un pulsante esattamente come questo qui sotto 🙂
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