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Avere un’azienda in salute, che fattura e che si muove in modo adeguato tra i capricci dei mercati è l’obiettivo di tutti gli imprenditori. Un imprenditore allora cosa fa? Esattamente come fa un genitore che ha un bambino piccolo: lo porta periodicamente dal pediatra che ne valuta le curve di crescita e capisce se va tutto bene. Anche per le aziende ci sono degli indicatori, chiamati KPI (indicatori chiave di prestazione), che ne mettono in evidenza il suo stato, che ci fanno cioè capire se tutto va bene o se dobbiamo intraprendere qualche azione per migliorarne la condizione. Ma come facciamo a individuare i migliori KPI per il nostro caso?
Come individuare i migliori KPI
Come abbiamo detto, per capire se l’azienda sta viaggiando nella direzione giusta, periodicamente ci si deve sedere a tavolino e fare tutte le dovute valutazioni. Ovviamente queste valutazioni non nascono dal nulla, ci sono degli indicatori di performance che ci possono dare un perfetto quadro della situazione. Questi indicatori di performance vengono chiamati in gergo tecnico KPI, ma non sono tutti uguali.
Ci sono diverse tipologie di KPI e pertanto, se vogliamo verificare lo stato della nostra azienda, dobbiamo prima valutare quale tipologia di KPI analizzare, non possiamo fare alla cieca ma dobbiamo avere in mente un preciso obiettivo e monitorare il percorso finalizzato al suo raggiungimento.
Se si perde tempo con i KPI sbagliati non solo non si riuscirà ad avere un reale polso della situazione, ma rischi di buttare via tante risorse. Bisogna quindi capire quali metriche dobbiamo utilizzare e in base alla nostra scelta si dovranno selezionare solamente gli indicatori che sono davvero utili. Una volta ottenuti i dati desiderati si passerà alla loro analisi con i dashboard. Vediamo allora quali sono gli step indispensabili per trovare i KPI adeguati a seconda dell’obiettivo.
Definisci il tuo obiettivo
Il primo punto è quello di trovare il tuo obiettivo. Io e te siamo entrambi imprenditori, ma non è detto che abbiamo gli stessi obiettivi, anzi, sicuramente i miei sono diversi dai tuoi e i tuoi sono diversi da quelli di un altro imprenditore. La domanda da cui si dovrebbe sempre partire però è la stessa: “Come posso migliorare la mia azienda?” Una volta che avrai risposto saprai quali sono gli obiettivi più impellenti.
Come scegliere i KPI
Fondamentalmente esistono quattro tipologie di KPI: quelli generici, che misurano il volume di lavoro; quelli di qualità, che valutano quindi la qualità dei risultati secondo determinati standard; i KPI di costo e quelli di tempo, o servizio, che vanno a identificare quindi il tempo di risposta.
La caratteristica principale dei KPI è che sono dati misurabili in un determinato arco temporale. Ma come si fa a scegliere i KPI giusti? Facciamo qualche esempio.
Mettiamo che tu abbia deciso di fare lead generation e perché hai bisogno di nuovi contatti. Per questa particolare attività ci sono varie metriche di misurazione, la più generica è il CTR che andiamo a valutare per comprendere l’efficacia sia in termini di copy che visuali di un determinato annuncio.
Se invece devi fare branding, e quindi sfrutti i social, dovrai usare i loro indicatori in base a quello che ti sei proposto. In questo caso dovrai misurare il livello di riconoscibilità del tuo brand, dovrai quindi valutare le metriche di interazione, i commenti, le menzioni ottenute dal marchio, i like e così via.
KPI o OKR?
Gli OKR sono una variante dei KPI, sono obiettivi e risultati chiave e, negli ultimi tempi, vengono utilizzati sempre più di frequente, anche perché perfino Google li utilizza con grande successo. Ma qual è la differenza tra gli uni e gli altri?
La differenza sta sostanzialmente nei loro intenti. Infatti, gli OKR non vengono definiti come obiettivi realizzabili sulla base di dati ben determinati, bensì si tratta di obiettivi ambiziosi i cui passaggi devono essere comunque ben descritti in modo da raggiungere l’obiettivo. In realtà potremmo definirli come una sorta di “motivatori”.
Detto questo, non ha quindi senso scegliere tra KPI e OKR perché si tratta di due parametri differenti, al contrario, gli uni possono integrare gli altri.
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Proponiti sempre obiettivi misurabili
Come hai visto devi sempre porti un obiettivo, che sia ambizioso o che sia di facile conseguimento, devi sempre averne uno. Un buon obiettivo, però, dovrebbe sempre essere specifico, misurabile, rilevante, raggiungibile e temporale.
Faccio un esempio pratico: un buono obiettivo è quello di aumentare il traffico organico della tua pagina Facebook in tre mesi mediante la pubblicazione di contenuti.
Chiaramente il discorso sui KPI è molto più vasto e ci sono diversi aspetti tecnici anche molto complessi che devono essere necessariamente esaminati da un professionista del settore.
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